Archive for the ‘configurazione’ Category

Come installare VoiceOne

01 lug 2013

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Installare VoiceOne è un’operazione facile e veloce, e permette in pochi passi di aggiungere il nostro PBX all’interno del sistema di virtualizzazione o di trasfeormare il proprio hardware in un centralino pronto alla configurazione.

Le alternative all’installazione sono scaricabili nella pagina di download:

  1. l’immagine ottimizzata per VMware ESXi
  2. l’immagine ottimizzata per Xen Server
  3. l’immagine per l’Install Cd

Le stesse immagini possono inoltre essere utilizzate con una licenza di Demo. E’ possibile infatti richiedere una o più licenze Demo semplicemente compilando il form di richiesta.I sistemi Demo possono essere in qualunque momento trasformati in sistemi VoiceOne completi, semplicemente aggiornando il codice di licenza.

L’alternativa più semplice se si possiede un ambiente di virtualizzazione è senz’altro la macchina virtuale. Sarà infatti sufficiente scaricare l’immgaine, caricarla all’interno del virtualizzatore ed avviarla. VoiceOne partirà con sistema e servizi già installati e non ci resterà altro che eseguire il setup grafico di prima configurazione.

L’altra alternativa si chiama Install Cd. Iniziamo subito dicendo che il nome di “Cd” è improprio, in quanto la dimensione dell’immagine ISO da masterizzare supera gli 800Mb e quindi deve necessariamente essere masterizzata su un DVD o un qualunque supporto che la possa contenere al completo. L’install Cd ci permetterà di installare VoiceOne come sistema operativo su un qualsiasi hardware PC o, eventualmente, su un sisterma di virtualizzazione non supportato ufficialmente come VirtualBox o Parallels.

Una volta scaricata e masterizzata la ISO, sarà necessario inserire il DVD nel lettore ottico della nostra macchina e avviarla, verificando che esegua il Boot da CD/DVD.

Una volta caricato l’ambiente live, comparirà il menù sul quale selezionaremo la voce “Install VoiceOne”

A monitor comparirà un wizard di configurazione dell’installazione. La prima richiesta è quella della scelta della lingua del wizard stesso.

Il secondo passo ci permette di selezionare il disco su cui effetture l’installazione. VoiceOne verrà installato sul disco selezionato utilizzando l’intero spazio disponibile. Non è possibile installare il sistema su una partizione specifica o su una porzione di disco. VoiceOne prenderà possesso di tutto il disco, partizionandolo secondo le sue politiche e cancellando tutti i dati in esso contenuti.

Il terzo passo è quello relativo alla scelta del tipo di disco su cui si andrà ad installare il sistema. Scegliendo CFC (Compact Flash Card) il sistema verrà installato senza partizione di swap e con una serie di accorgimenti che riducono le scritture del sistema su disco. Le Compact Flash, infatti, presentano limiti sul numero massimo di scritture, pertanto è necessario ridurle al minimo per allungare così la vita della memoria. L’altra modalità, Hard Disk o SSD installa il sistema in modo standard ed è l’opzione da sclegliere nel caso non ci sia necessità di controllare le scritture sul disco, come nel caso di Hard Disk o memorie SSD.

Il quarto step richiede l’inserimento della dimensione della memoria RAM disponibile per il sistema. Tale valore viene utilizzato per dimensionare la partizione di backup o la memoria swap a seconda del tipo di disco presente. Il valore proposto è quello rilevato dall’installer sulla macchina stessa (in Mb).

Terminata la raccolta delle informazioni proseguiamo con l’installazione vera e propria.

Con l’installazione tutti i dati contenuti nel disco selezionato saranno cancellati e sostituiti con quelli dell’installazione di VoiceOne (MBR compreso). Proseguite solo se siete veramente sicuri che il disco scelto sia quello corretto!

A questo punto partirà l’installazione che effettuerà il reset dell’MBR, il partizionamento del disco, il ripristino delle imamagini delle partizioni e l’installazione del boot loader.

Se non vengono rilevati errori la procedura termina riportando il successo dell’installazione

Premiamo “Enter” per ritornare al menù e riavviamo il sistema rimuovendo l’install Cd.

Il sistema VoiceOne si avvierà e potremmo raggiungerlo all’indirizzo 192.168.1.100

Voip PBX with Google Talk

08 set 2011

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L’ultima novità in casa VoiceOne è la fresca integrazione con il mondo Google a partire da Google Talk il servizio di chat testuale, ma soprattutto vocale di Google e dalla sua ultima espansione nel mondo della telefonia attraverso il servizio di Google Voice. La versione 1.8.420 apre quindi la strada ad un mondo di possibili integrazioni tra VoiceOne ed il mondo Google, alcune già realizzate, altre in cantiere e molte ancora da pensare.

Con l’aggionamento all’utlima versione di VoiceOne sono stati integrati nella configurazione i moduli Jabber e GTalk di Asterisk. Le novità si concretizzano nella possibilità di creare trunk ed extension con la tecnologia di GTalk.

Un trunk GTalk non è altro che una linea associata ad un account della piattaforma Google e quindi un normalissimo account Gmail oppure, se si utilizzano le Google Apps, un indirizzo email della nostra società. Questa linea può essere utilizzata in ingresso ed in uscita per chiamare ed essere chiamati da altri account GTalk e, con l’avvento di Google Voice, chiamare in uscita numeri di telefonia fissa e mobile ricaricando il credito come si fa con Skype. In uscita la linea si comporta esattamente con un tradizionale trunk voip, mentre in ingresso è utilizzata per ricevere le chiamate da altri utenti GTalk che chiamano l’account associato alla linea stessa.

Un extension GTalk, invece, è un numero d’interno del centralino a cui è associato un account GTalk. Chiamando quel numero di interno, la chiamata verrà inoltrata dal sistema all’utente GTalk che la riceverà sul pannello web di Gmail/Google Apps oppure su un client software che supporti questo tipo di tecnologia. Se l’account GTalk configurato come interno chiama in ingresso l’account associato ad una linea GTalk del centralino, il sistema converte l’indirizzo email del chiamante in numero di interno, permettendo quindi agli utenti di richiamarlo in maniera del tutto trasparente.

Ed è solo l’inizio. Infatti a breve sarà possibile disporre di numerazioni geografiche da utilizzare attraverso Google Voice, mentre è già possibile chattare con utenti GTalk attraverso macro di Asterisk create ad hoc per la gestione di messaggi ed alert testuali, da inviare e ricevere. La porta sul mondo delle Google Apps è aperta!

Fax Detect on VoiceOne

28 lug 2011

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La principale novità della versione 1.8.417 di VoiceOne, contenuta poi in tutte le successive, è l’aggiunta della funzionalità del Fax Detect. Possiamo infatti scegliere di far effettuare al centralino un test sulle chiamate in ingresso che miri a riconoscere le chiamate fax, le quali vengono poi gestite dal sistema in maniera diversa da quelle voce. Il test sulla chiamata è rapido (quasi istantaneo) e del tutto trasparente al chiamante che di fatto non si accorge che il sistema sta verificando la chiamata.

Come prima cosa è necessario abilitare la funzionalità di Asterisk attraverso la quale viene effettuato il detect del fax sui canali SIP. Per avere questa funzionalità attiva è necessario verificare su VoiceOne che nella sezione Technologies, all’interno delle General Technology Options della tecnologia SIP,  il campo Faxdetect sia spuntato e valorizzato a yes (impostazione che permette di rilevare sia fax CNG che T38).

Il fax detect è attivabile su VoiceOne per linea, ovvero per ogni Account di un Provider è possibile indicare se si desidera avere o meno il rilevamento del fax per le chiamate in ingresso. Nella scheda dell’account sarà quindi sufficiente spuntare la voce “Fax detect” contenuta nel blocco “Impostazioni” e poi selezionare il “Rule Set” d’ingresso dove si desidera che vengano reindirizzate le chiamate. La scelta del “Rule Set” ci permette di decidere con quale gruppo di regole gestire la chiamata fax e quindi, ad esempio, a che interno inoltrare la chiamata. Come già accadeva in precedenza, le chiamate ricevute sulla linea vengono quindi processate con il “Rule Set” specificato nel blocco della “Tecnologia” e reindirizzate al “Rule Set” specificato per le chiamate fax se vengono rilevate come fax.

Ma vediamo passo passo come attivare il detect del fax sulla nostra linea. Supponiamo in questo esempio di avere una linea ISDN mononumero sulla quale riceviamo sia chiamate voce che fax. Scegliamo questo caso solo perchè il più comune, non fa infatti differenza se la linea è ISDN, analogica, Voip o di qualsiasi altra natura. Per collegare quasta linea a VoiceOne avremo sicuramente creato un provider per l’interconnessione al Gateway SIP (Patton, Autdiocodes, Grandstream, ecc…) e un account nel quale avremo specificato lo username e la password di registrazione, i numeri associati alla linea e tutto quello che occorre nella configurazione. La novità è la presenza del campo Fax Detect. Spuntiamo il campo e selezioniamo dalla tendina un Rule Set d’ingresso già creato (nel caso in figura avevamo precedentemente creato e lasciato vuoto il Rule Set “FaxDetected”). Salviamo.

Ora tutte le chiamate che riceveremo su quella linea verranno testate dal sistema per capire se sono fax o voce. Se rilevate come fax, le chiamate in ingresso dalla linea in esame seguiranno le regole del Rule Set che abbiamo appena selezionato, ovvero “FaxDetected”. Andiamo quindi nella sezione “Regole“, alla voce “Regole d’ingresso” per creare una nuova regola d’ingresso che inoltri tutte le chiamate che entrano in questo Rule set all’interno 910 che è il nostro interno fax che trasformerà il fax in un pdf e lo invierà per mail.

Fatto. In questo modo se riceveremo una chiamata fax sulla nostra linea, il sistema la riconoscerà automaticamente e la gestirà come stabilito. Ora alcune precisazioni:

  1. E’ necessario il modulo fax a pagamento per utilizzare il fax detect? No, nel nostro esempio abbiamo inoltrato la chiamata ad un interno fax, ma potevamo inoltrarla ad un qualsiasi altro interno, magari relativo ad un ATA su cui è collegato un dispositivo fax tradizionale.
  2. In che momento della chiamata viene effettuato il detect del fax? Il detect del fax viene effettuato dopo che la macro che gestisce la chiamata esegue il comando “Answer” rispondendo alla chiamata. Solo una volta risposta il sistema testa il canale e se rileva la presenza di un fax in ingresso devia la chiamata verso il Rule Set specificato. Fino a quel momento il flusso della chiamata segue le regole contenute nel Rule Set associato alla linea nella sezione “Tecnologia”. Per lasciare al sistema il tempo di effettuare il detect del fax sulla chiamata è sufficiente inserire nella macro prima del comando Dial le righe:
    exten = s,n,Answer
    exten = s,n,Wait(2)
  3. Come viene effettutato il detect del fax? Ad occuparsene è la funzionalità inclusa nativamente in asterisk 1.8

Fatene buon uso

How to change the ringtone of the phone according to the call

24 giu 2011

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La necessità a cui daremo soluzione in questo breve tutorial è quella di modificare la suoneria riprodotta dal telefono pilotandola dal centralino e stabilendola in funzione del chiamante, del tipo di chiamata, della linea d’ingresso o del momento in cui la chiamata viene effettuata. Tutti i principali telefoni Voip, quali ad esempio quelli prodotti da Snom e Yealink, permetto di stabilire diverse suonerie in funzione della comunicazione passata dal centralino al telefono all’interno della richiesta SIP. Il principale esempio di applicazione è la differenziazione delle suonerie tra chiamate interne ed esterne: le prime devono infatti suonare diversamente dalle seconde in modo da essere facilmente riconoscibili.

La comunicazione del tipo di chiamata viene quindi inviata da VoiceOne attraverso un comando inserito nella macro. Il telefono che riceve questa informazione, se opportunamente configurato, esegue la suoneria associata al valore comunicatogli. Il comando inserito nella macro, ad esempio nella “Dial Standard Extension” (che viene eseguita per le chiamate tra interni) è il seguente:

exten = s,n,SIPAddHeader("Alert-Info:<http://www.notused.com>\;info=alert-internal\;x-line-id=0")

Questo comando aggiunge l’ header SIP Alert-info che comunica il tipo di chiamata valorizzando il parametro info con il valore alert-internal. Il telefono che riceve  questa informazione eseguirà la suoneria associata alla label alert-internal. Le label sono personalizzabili anche se per comodità solitamente vengono usate quelle che Snom popola di default (anche se comunque modificabili), ovvero: alert-internal, alert-external ed alert-group. Altri telefoni come Yealink non danno valori di default ma chiedono all’utente di specificali liberamente fino ad un massimo di 10. Possono essere passati valori diversi in situazioni diverse. Se nessun valore è passato dal centralino al telefono allora quest’ultimo eseguirà la suoneria di default associata all’account.

Applicazioni interessanti di questa funzionalità sono:

  1. utilizzare suonerie diverse in funzione del chiamante facendo suonare diversamente i telefoni se a chiamare è il numero di cellulare di un dirigente o di un gruppo di clienti
  2. utilizzare una suoneria diversa dopo l’orario di chiusura per far suonare i telefoni anche ad uffici chiusi mentre il chiamante sente il messaggio di chiusura, ma allo stesso tempo informare gli utenti rimasti in ufficio che la chiamata è arrivata in orario di chiusura
  3. utilizzare suonerie diverse in funzione della linea da cui è entrata la chiamata, per sapere, ad esempio, a quale società del gruppo era destinata.

E’ ora disponibile a titolo di esempio il plugin “Incoming Call to Group setting Phone Ringtone” che include una macro attraverso la quale inviare una chiamata ad un gruppo impostando il valore di alert-info.

Fatene buon uso.

How to change the Caller ID of incoming calls

22 giu 2011

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In questo breve articolo vedremo com’è possibile modificare l’identificativo chiamante per le chiamate in ingresso su VoiceOne. Lo scopo di questa azione è fare in modo che sul telefono compaia un nostro riferimento alfanumerico (“Amministrazione”, “N. Verde”, …) in aggiunta a quello passato dalla rete e al numero di telefono del chiamante. Questo permette a chi riceve la chiamata di avere alcune informazioni aggiuntive sulla stessa, come ad esempio la linea da cui è entrata o la scelta effettuata dall’utente nell’IVR (risponditore automatico).

Supponiamo infatti che la nostra organizzazione abbia due linee telefoniche: una intestata alla società AAA e una intestata alla società BBB. Le due società condividono lo stesso ufficio e una unica segretaria smista le chiamate per entrambe. La necessità è quindi quella di informare il posto operatore che risponde a tutte le chiamate se queste sono arrivate sulla linea della società AAA (e quindi devono essere risposte con un “Buongiorno, risponde la società AAA) o invece erano destinate alla società BBB (e quindi devono essere risposte con un “Buongiorno, risponde la società BBB). L’informazione viene passata all’operatore tramite l’identificativo chiamante che viene visualizzato sul telefono. Solitamente questo identificativo indica solamente il numero del chiamante ma è possibile aggiungere dei caratteri prima del numero: nel nostro caso aggiungeremo AAA o BBB in funzione della linea di entrata della chiamata.

Per farlo è sufficiente inserire nella macro di gestione della chiamata (ad es. incoming-call-to-extension) un parametro aggiuntivo con la conseguente possibilità di specificare una stringa testuale al momento della configurazione dell’invocazione della macro nelle regole d’ingresso o nei nodi dell’IVR. Inseriamo quindi in fondo ai parametri della macro la stringa

<param name="prefix" type="TEXTFIELD" label="Prefix" description="Prefix to add to the cid name" />

e contiamo la posizione del nostro parametro nell’elenco dei parametri. Se il nostro parametro è il sesto, potremo invocarlo all’interno del codice della macro con ${ARG6}.

N.B. l’elenco dei parametri di una macro non è modificabile se questa è in uso in una regola o in una applicazione. Per modificarla eliminate la regola o l’applicazione che la blocca e ricordate di ricrearla dopo la modifica. In alternativa potete dupplicare la macro, creandone una nuova cambiando il nome e la label, e mantenendo invariati parametri e codice a meno delle modifiche di questo tutorial (creando ad esempio la macro incoming-call-to-extension-with-cid-prefix).

Dopodichè aggiungiamo la seguente riga all’interno della macro, prestando attenzione che si trovi prima del comando Dial e che il parametro ${ARG6} sia il riferimento al parametro prefisso appena inserito (in caso contrario cambiatelo con ${ARGN} dove N è la posizione del nuovo paramtro nell’elenco di quelli della macro che state creando o modificando):

exten = s,n,Set(CALLERID(name)=${ARGN}${CALLERID(name)})

A questo punto possiamo creare due regole: una che intercetti le numerazioni della linea della prima società e scateni la macro appena modificata con impostato nel campo “Prefix” il valore “AAA”, e un’altra regola che intercetti le numerazioni della seconda società impostando questa volta come valore del campo “BBB”. Il posto operatore vedrà quindi sul monitor del telefono: AAA (seguito dal numero chiamante) per le chiamate destinate alla prima società o BBB (seguito dal numero chiamante) per quelle della seconda.

La stessa cosa può essere applicata anche alle macro scatenate dall’IVR. A che pro? Supponiamo di volere un IVR nel quale il chiamante può scegliere tra amministrazione, commerciale e ufficio personale e che queste selezioni facciano suonare gruppi diversi di telefoni. Alcuni utenti potrebbero essere inclusi in più di un gruppo ed essere interessati a sapere se il chiamante ha richiesto di parlare con un commerciale o con un amministrativo. Modificando la macro incoming-call-to-group posso fare in modo che tutti vedano anteposto al numero un riferimento che indichi la scelta fatta dal chiamante.

Attenzione: molti dispositivi non danno la possibilità di scelta sulla visualizzazione a monitor dell’identificativo chiamante. Non permettono infatti di scegliere se visualizzare il nome, il numero o entrambi. Alcuni di questi usano una logica molto semplice: se è presente solo un identificativo numerico visualizzano questo, altrimenti visualizzano solo l’identificativo nome. Seguendo quanto scritto in precedenza si va a popolare il campo nome e questo comporta che molti telefoni non visualizzino più il numero, ma solo il prefisso che abbiamo inserito. Per ovviare a questo problema è necessario indicare al telefono di visualizzare sia il nome che il numero (operazione possibile ad esempio sui telefoni Snom), oppure sostituire la riga sopra con queste:

exten = s,n,Set(CALLERID(name)=${IF($["${CALLERID(name)}"=""]?${CALLERID(num)})})
exten = s,n,Set(CALLERID(name)=${ARG6}${CALLERID(name)})

in questo modo se il chiamante ha il campo nome popolato, perchè è un interno ho il numero da cui chiama è in rubrica, vedremo regolarmente sul telefono il nome preceduto dal prefisso, altrimenti verrà visualizzato il numero preceduto sempre dal prefisso.

Fatene buon uso.